L’alopecia androgenetica: curare la calvizie

L’alopecia androgenetica, conosciuta anche con la definizione di calvizie comune, rappresenta la più importante causa di miniaturizzazione dei capelli e di diradamento progressivo del cuoio capelluto.
Come è chiaro l’alopecia androgenetica è una condizione che colpisce soprattutto pazienti di sesso maschile, anche se, osservando l’incidenza generale, si può parlare anche di casi di soggetti di sesso femminile.
L’alopecia androgenetica è una condizione cronica che ha alla base delle cause genetiche. Nei soggetti di sesso maschile inizia a manifestarsi generalmente dopo i 20 anni, anche se in alcune situazioni particolarmente aggressive si può parlare anche di segni che fanno la loro comparsa attorno ai 15 anni.


Quali sono i principali sintomi? Nei pazienti di sesso maschile le più importanti manifestazioni sono costituite da un arretramento dell’attaccatura frontale dei capelli, con palesi aree di diradamento del cuoio capelluto al vertice del capo.

La crescita rappresenta una parte fisiologica della vita del capello. Ogni follicolo è caratterizzato da un ciclo che può attraversare diversi processi. Nello specifico risulta possibile parlare di tre fasi distinte: anagen, catagen, telogen.
La fase anagen costituisce quella incentrata nello specifico sulla crescita dei capelli. In questo periodo la struttura cellulare del follicolo subisce delle modifiche anche importanti, e il capello cresce fino a 0,4 mm al giorno.
Tale fase, che come ricordato poco fa riguarda in particolare la crescita dei capelli, può durare fino a 7 anni. In questo lungo lasso di tempo le cellule iniziano la loro attività micotica, e raggiungendo la parte inferiore del follicolo arrivano fino alla matrice, determinando la formazione di una guaiana epiteliale interna. Il risultato principale di questa fase è la crescita vera e propria del capello che, in media, è pari a 1 cm al mese nell’uomo e a 1,5 cm nelle donne.
La velocità di crescita è influenzata da diversi fattori che vedono in prima linea il sesso, seguito dallo stato di salute generale del soggetto e dalla presenza di eventuali alterazioni a livello ormonale.
La fase catagen si concretizza invece con un’involuzione: in questo periodo il follicolo arresta la sua attività, e si assiste a una mancata crescita del capello. Questa fase ha una durata decisamente più breve rispetto alla prima, che si aggira attorno alle due settimane.
La fase telogen è invece dedicata al riposo. L’attività del follicolo, che contiene il capello, si arresta totalmente. Al termine di questo processo il follicolo pilifero entra nella fase anagen e comincia a generare un nuovo capello.

I soggetti che sofforno di alopecia androgenetica potrebbero procedere a fare una operazione di autotrapianto di capelli al fine di migliorare il numero di capelli sulla testa.

La durata del ciclo di crescita dei capelli – lo stesso che coinvolge i peli – può variare in base alle specie. Nell’uomo ogni follicolo ha un ritmo di attività diverso da quelli adiacenti, e questo è il motivo per cui difficilmente riusciamo ad accorgerci da soli della velocità di crescita dei capelli e dei peli.